Tumore al seno: la ricerca IEO apre nuove prospettive

Tumore al seno: la ricerca IEO apre nuove prospettive

Sanitadomani.com – MILANO: Bloccare i microRNA che mantengono in vita le cellule tumorali per sconfiggere il tumore al seno. In sintesi, è questa la scoperta che arriva da una ricerca dello IEO, istituto europeo di oncologia, con la collaborazione dell’università statale di Milano. 

Uno studio firmato interamente da ricercatori italiani, pubblicato sulla rivista internazionale “Journal of Cell Biology” della Rockfeller University Press. La ricerca è stata sostenuta dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.

I ricercatori hanno identificato i microRNA, elementi che contribuiscono alla crescita del tumore al seno e alla ricomparsa dello stesso anche in seguito al trattamento. Bloccandoli, le cellule tumorali diventano vulnerabili; la chemioterapia potrebbe dare risultati efficaci, e le prognosi delle donne con forme aggressive di cancro potrebbero essere migliori rispetto a oggi.

La ricerca sui microRNA nel tumore al seno

Il tumore al seno, come molti altri, ospitano cellule staminali tumorali che compongono la base da cui si sviluppa il tumore. Molto spesso queste cellule sono resistenti alle radio  e chemioterapie; riuscendo a sopravvivere ai cicli di trattamento, causano poi metastasi e ricomparsa del cancro. La riduzione dei livelli di microRNA ha reso le cellule staminali del cancro al seno oltre 20 volte più sensibili al metotrexato, migliorando significativamente la capacità di questo inibitore metabolico di limitare la crescita del tumore.

Nel tumore alla mammella, ad esempio, in presenza di quantità elevata di cellule staminali tumorali la prognosi è molto più sfavorevole. Riuscire a colpire queste cellule può quindi essere cruciale per il trattamento efficace del tumore al seno e altri tipi di cancro.

I microRNA potrebbe avere un impatto notevole su queste cellule staminali. Sono questi gli elementi che controllano  l’identità delle cellule regolando i livelli di centinaia di RNA “messaggeri” più lunghi che codificano per proteine.

La scoperta che apre a nuovi scenari terapeutici

Alla guida dello studio Francesco Nicassio, coordinatore del Center for Genomic Science (CGS) dell’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia a Milano. In passato, Nicassio con il suo team aveva individuato il ruolo inibitorio del microRNA miR-34 a; questo non è presente nelle cellule staminali, è espresso dalle cellule più differenziate della mammella, che quindi non hanno più le proprietà staminali.

I microRNA scoperti ora, chiamati miR-146 a e b, regolano centinaia di RNA messaggeri, controllando così numerosi processi cellulari come il metabolismo e la replicazione del DNA. Nuovi elementi di conoscenza, che aprono la strada a nuove possibili applicazioni terapeutiche.

“Il nostro obiettivo è identificare i microRNA necessari al mantenimento di cellule staminali tumorali;  possono rappresentare potenziali bersagli terapeutici nel cancro al seno – afferma Francesco Nicassio – . Alcuni dettagli molecolari restano ancora da determinare, ma i nostri risultati mostrano chiaramente che la riduzione dei livelli di miR-146a/b rappresenta un approccio potenzialmente in grado di superare alcune forme di farmacoresistenza in ambito clinico, smascherando una ‘vulnerabilità nascosta’ del tumore che può essere sfruttata per lo sviluppo di nuove terapie in grado di colpire le cellule staminali del cancro “.

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