Covid, pagine di storia scritte da Flavio Sturdà

Covid, pagine di storia scritte da Flavio Sturdà

Il dott. Flavio Sturdà

Sanitadomani.com – MILANO. Il Covid non solo sta cancellando la generazione che ha lottato e che si è sacrificata per garantire un futuro ai propri figli, ai propri nipoti, ai fratelli italiani in assoluto.

Rischia di contaminare in modo grave la formazione delle future generazioni di genitori, operai, manager e classe dirigente.

Il virus sta costringendo i ragazzi ad essere strumenti di una realtà virtuale che li priva del contatto con il mondo reale: la scuola, i centri sportivi, gli oratori, la vita spensierata e giocosa con amici e parenti.

FLAVIO STUDRÀ E L’ENERGIA
DELLA SOFFERENZA INTERIORE

La foto di una via deserta della Metropoli (VEDI FOTO COPERTINA) sempre affollata è stata la spinta che ha dato a Flavio Sturdà l’ennesima scarica di energia per fargli realizzare una raccolta fotografica che rappresentasse il momento storico che noi esseri umani abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo.
Flavio Sturdà non ha cercato la foto ad effetto che possa colpire.
No, assolutamente!


Ha dimostrato, semmai servisse, come la fotografia può davvero raccontare pagine di storia umana, di sentimenti, di emozioni, di paure, di gioie e tragedia.
L’ha fatto creando un parallelismo tra chi viveva la sofferenza del Covid in un letto d’ospedale e chi, invece, condivideva la sofferenza per i propri cari rimanendo impotente e segregato dentro le mura domestiche.

PAURA, ANSIA E GIOIE
NELLE SUE IMMAGINI


 Flavio Sturdà con la sua incredibile raccolta di momenti veri di emozioni vissute ha realizzato la sua mostra un anno fa e dopo, mesi e tanti mesi di lavoro.
La sua mostra è come un libro di storia che oggi guardiamo con paura e ansia ma che domani rivedremo rivivendo momenti e sensazioni interiori che possono recepire anche quanti non le hanno direttamente conosciute.

ORA IL COVID SI LOTTA
AIUTANDO I RAGAZZI
Ad un anno dal primo lookdown Flavio Sturdà dedica la sua mostra alle famiglie per sensibilizzarle verso la necessità di essere più vicini che mai ai loro figli.
 Devono comprenderne lo stato d’animo che stanno vivendo con grossi rischi rispetto alla loro formazione culturale, scolastica ed emotiva sul piano relazionale.

Purtroppo non è retorica teorica.  E’ vero.

STUDI DI PSICOPEDAGOGIA
DAVVERO PREOCCUPANTI

 Gli osservatori del mondo giovanile manifestano la loro preoccupazione e lanciano forte un grido d’allarme che non deve sfuggire alle mamme e ai papà.

I bambini, ragazzini e gli adolescenti sono vittime inconsapevoli di quanto sta accadendo e si stanno costruendo un nuovo mondo relazionale che non esiste pienamente dal punto di vista affettivo ed emotivo, ma solo tramite uno schermo ed un click di mouse.

NESSUNA FAKE NEWS
E’ UNA BRUTTA REALTA’

Non si tratta di fantasia o di allarmismo di basso profilo.

I sintomi delle conseguenze dell’isolamento sociale a cui i nostri ragazzi sono costretti appaiono ben evidenti ed hanno un nome preciso che, haimè, ha un riferimento pesante e serio nella letteratura della neuropsichiatria infantile, nella psicologia sociale, negli studi di psicopedagogia dell’adattamento e della crescita.

SINTOMI DI MALESSERE
NELLE RELAZIONI SOCIALI

Parliamo di Apatia, ovvero svogliatezza e mancanza di stimoli verso qualsiasi iniziativa.
Di atteggiamento asettico, ovvero l’indifferenza emotiva di ciò che si sente, si dice, si vede e si fa in quanto da loro mentalmente collocabile nel virtuale: On oppure Off.

INSEGNANTI E GENITORI
DEVONO COLLABORARE

 E’ chiaro il peggioramento che si rileva nella relazione alunno-docente e della socializzazione causata dalla DAD.

Ma l’elenco dei disagi psicologici/relazionali, anche sul fronte della didattica a distanza, sono innumerevoli e dalle conseguenze inimmaginabili.

 I nostri figli si rivolgono allo studio con un’attenzione assolutamente disinvolta rispetto all’impegno reale richiesto.

 La mancanza di orari, di esami, dei rituali formativi possono essere devastanti per i nostri uomini del futuro.

LE ‘ROTELLE’ SERVONO
MA SOLO PER IL CERVELLO

Il grande impegno, in assenza di un’organizzazione sociale istituzionale che si è occupata solo dei banchi a rotelle, è solo per le famiglie e per i genitori.
Tocca alle mamme e ai papà essere attivi e condurre questa nuova guerra contro il Covid in difesa del futuro formativo dei propri figli.                              

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