Tumore al seno, dieta mediterranea a supporto della chemioterapia

Tumore al seno, dieta mediterranea a supporto della chemioterapia

sanitadomani.com – MILANO: la dieta mediterranea a supporto della chemioterapia contro il tumore al seno. Lo studio arriva dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano, che ha creato una dieta sperimentale.

Il regime alimentare è composto da ortaggi della tradizionale alimentazione mediterranea e frutta secca, in un mix calibrato di vitamine, minerali e grassi “buoni”, senza l’aggiunta di integratori.

IL RAPPORTO TRA TUMORE AL SENO E DIETA

Lo studio BREAKFAST ha l’obiettivo di avere delle risposte su quanto realmente la restrizione calorica glucidica e proteica possa migliorare l’impatto della chemioterapia nelle donne con tumore del seno.

La ricerca coinvolge 90 donne. Sono donne tra i 18 e i 75 anni, hanno una diagnosi di tumore del seno triplo negativo senza metastasi e dovranno sottoporsi all’intervento chirurgico

Oggetto dello studio è il tumore triplo negativo, che riguarda il 15-20% dei tumori del seno. Si tratta del più aggressivo tra le forme di cancro della mammella, con un maggiore tasso di recidiva entro i primi cinque anni dalla diagnosi e con terapie ancora poco soddisfacenti. Deve il suo nome al fatto che non esprime né recettori ormonali né l’oncoproteina HER2, che sono in grado di guidare trattamenti antitumorali mirati.

LA DIETA

La dieta sperimentale è costituita da cibi freschi a basso contenuto di carboidrati e di proteine, con un apporto calorico pari a circa 1800 Kcal in cinque giorni. Viene ripetuta ogni 21 giorni per otto cicli, in parallelo alla chemioterapia. Gli alimenti consistono essenzialmente in verdure –insalata, zucchine e verdure a foglia verde – olio di oliva e frutta secca ricca di grassi “buoni”. Non ci sono invece carote, zucca o patate a causa del maggiore contenuto in carboidrati. No anche alle proteine di ogni genere, cioè carne, pesce, formaggi e legumi.

Uno dei punti di forza dello studio Breakfast è la stretta sinergia tra ricerca clinica e ricerca di laboratorio all’avanguardia. “La validità dei presupposti del progetto BREAKFAST trova conferma dai dati che emergono dai nostri laboratori. Da 10 anni studiamo le connessioni fra metabolismo cellulare e risposta agli agenti chemioterapici, in particolare grazie al lavoro dei ricercatori Elisa Ferrari e Christopher Bruhn – dice Marco Foiani, Direttore Scientifico dell’IFOM –. Per noi rappresenta il sogno di una vita vedere che tanti anni di studi condotti sulle connessioni fra metabolismo e integrità del genoma hanno trovato finalmente un’applicazione terapeutica”. 

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