Medici in fuga all’estero

Medici in fuga all’estero

LA NOSTRA SANITÁ STA MALE

I nostri medici, apprezzati in tutto in mondo e molto poco in Italia, all'estero sono pagati dal 50 al 100% in più. Poche tasse, zero insulti e aggressioni ma nemmeno denunce facili di chiunque si dichiari scontento delle cure ricevute. Negli ultimi 10 anni a gestire la sanità italiana è stata la sinistra con governi tecnici, del Pd, dei 5 stelle e dulcis in fundo dell'esponente di 'Liberi E Uguali', partito più a sinistra del PD di Letta, Roberto Speranza. Facendo poco e male il Ministro della Salute Speranza ha posto la candelina sulla torta pasticciata dai suoi predecessori Giulia Grillo e Beatrice Lorenzin. Una candelina, quella dell’ex ministro, che sembra essere una sorta di miccia che rischia di far esplodere una problematica ignorata da troppo tempo.

Sanitadomani.com – Milano. In Olanda un giovane medico specializzato guadagna circa 73mila euro l’anno;
nel Regno Unito da 75 a 110mila sterline (128mila euro);
per non parlare degli Emirati Arabi dove può guadagnare fino a 10mila euro al mese, non tassati e con in aggiunta, spesso, alcuni benefit tra cui la scuola internazionale per i figli.
Ma anche nel resto d’Europa, in Germania, Svizzera, Austria, i compensi sono tre quattro volte superiori all’Italia.
E ancora ci chiediamo il perché molti giovani medici fuggano all’estero?

SONO NUMERI REALI
DI EURISPES-ENPAM

I dati Eurispes Enpam sono chiari: entro il 2025 mancheranno all’appello più di 15.500 specialisti negli ospedali.
Mancano pediatri, anestesisti, ortopedici e 4mila medici nei settori dell’emergenza-urgenza, ovvero i pronto soccorso.
I conti sono tragicamente semplici:
47.300 sono i medici del SSN che andranno in pensione, a cui sommare gli 8200 medici universitari e specialisti ambulatoriali.

Ma sono solo 40mila i giovani che si saranno specializzati entro quella data.
Per non parlare della scarsità di medici di base, che tutti noi stiamo toccando con mano quando scopriamo che il nostro medico di medicina generale è andato in pensione e non si trova nessuno che lo sostituisca.

IL PROSSIMO ANNO
TUTTO PEGGIORERÁ

Entro il prossimo anno saranno 21.700 i medici pensionati e solo 6mila gli specializzati in ingresso.
E con gli infermieri non va meglio: ne mancano oggi circa 90mila.
Dovrebbero essere 8 ogni 100mila abitanti e invece sono poco al di sopra di 6.
Una soluzione a questo problema?
Trovare il modo per incentivare il giovane medico a restare in Italia.

‘PROFESSIONALITÀ
E MERITOCRAZIA
AL PRIMO POSTO’

“Non solo una retribuzione più elevata – sottolinea Martino Trapani direttore medico ospedaliero, consigliere e tesoriere dell’Ordine dei Medici della provincia di Milano che rappresenta il Segretariato italiano giovani medici – ma anche nuove forme di contratto che prevedano  gli incarichi professionali e riconoscano il valore professionale della persona.
Più meritocrazia, certamente, ma anche turni meno massacranti e un maggiore coinvolgimento all’interno dell’équipe di lavoro”.
Oltre alla possibilità di far restare in servizio i professionisti disponibili anche se hanno raggiunto l’età pensionabile.
Soluzioni che restano in mano alla politica che dovrebbe tornare a investire risorse umane, finanziarie e formative nel nostro SSN e che invece, in modo peraltro disseminato in 20 Regioni prive di uniformità organizzativa, negli ultimi 20 anni  ha perseguito logiche spesso dettate solo dal far quadrare i conti.

 

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