La nostra sanità sta male!

La nostra sanità sta male!

FUTURO CON ASSISTENZA RIDOTTA

I sintomi del malessere della sanità italiana si manifestano in modo sempre più virulento. Oggi al Ministero della Salute c'è il prof Orazio Schillaci che ha la grande opportunità di poter proporre soluzioni chiare e tempestive senza che rimangano nel dimenticatoio come accaduto per i 4 ministri che lo hanno preceduto. Al capezzale del paziente Sanità Pubblica oggi non sembra esserci nessuno. Voci di protesta si odono ovunque. Parliamo del fenomeno col dottor Martino Trapani.


Sanitadomani.com – Milano.
Pronto Soccorso al tracollo per carenza di medici e personale sanitario e quei pochi costretti a turni massacranti.

Medici di base insufficienti e troppo spesso ridotti a fare solo prescrizioni online senza mai vedere in faccia il paziente assistito.

Se a questo panorama sconfortante aggiungiamo l’arrivo di una pandemia come il Covid, il desolante quadretto della Sanità pubblica italiana è completo.
E il futuro non è meno sconfortante.
Basti pensare che ogni anno sono circa 1500 i giovani laureati in medicina che fuggono all’estero per specializzarsi.

MEDICI ALL’ESTERO
PIÚ APPREZZATI!

E spesso si tratta di una fuga obbligata in quanto le borse di specializzazione finanziate dallo Stato sono sempre poche per accontentare le richieste.
Una crisi dovuta alla carenza di personale e di una poco lungimirante organizzazione generale, che infatti non è stata causata dalla pandemia, ma solo messa in luce e portata davanti agli occhi di tutti.
Migliaia di persone infatti, si sono ad esempio recate nei pronto soccorso per avere rassicurazioni in merito al Covid o hanno dovuto fare ricorso al proprio medico di medicina generale.

MARTINO TRAPANI,
SITUAZIONE GRAVE

“Il Medico di famiglia spesso non si poteva recare al domicilio e proponeva solo ‘Tachipirina e vigile attesa’ come da protocollo ministeriale.
Una situazione drammatica – come afferma Martino Trapani, consigliere e tesoriere OMCeOMI e socio fondatore del Segretariato italiano giovani medici – che richiederebbe scelte di politica sanitaria diverse da quelle attuate finora.
“Va pianificato oggi quello che accadrà tra 10 anni, tanto dura la formazione di un medico se si considera laurea e specializzazione” – afferma.

POLITICI RESPONSABILI
DEI MALI DELLA SANITÁ

Invece per 20 anni abbiamo assistito allo smantellamento della sanità pubblica a favore del privato e della sanità integrativa, con la riduzione dei contratti di formazione specialistica, il blocco delle assunzioni e l’imposizione dei tetti di spesa per il personale sanitario.
Non ultimo il pensionamento obbligato tra i 65 e i 67 anni.
Un aspetto quest’ultimo di cui parleremo in modo approfondito visto che i medici dopo 35/40 anni di esperienza non possono più lavorare…ma solo per il pubblico.
Infatti, i pensionati dello Stato continuano a lavorare, apprezzati e stimati, come liberi professionisti nelle strutture sanitarie private che, con costi irrisori, impiegano i medici di elevata esperienza garantendosi il loro business. 
Caso governativo anche sul fronte sanitario in un panorama variegato composto da 20 regioni, ognuna delle quali procede in modo autonomo sotto vari aspetti, privilegiando l’aspetto economico e incentivando soprattutto il privato.

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