Il Virus MERS contagia
Sanitadomani.com -ROMA SINDROME RESPIRATORIA CORONAVIRUS MEDIO-ORIENTALE/E’ stato individuato nel 2012 e dopo 7 anni, al 30 giugno 2019, sono 2449 i casi di persone colpite dal virus MERS segnalati all’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Stiamo parlando della Sindrome Respiratoria Coronasvirus Medio-Orientale del Regno dell’Arabia Saudita che sul totale delle persone infette ha fatto registrare 845 decessi.
L’infezione con MERS-CoV può provocare infatti una malattia grave con elevata mortalità.
Le persone si infettano di MERS-CoV tramite contatto diretto o indiretto con dromedari infetti e altri animali ammalati.
Il Virus ha dimostrato la capacità di trasmissione interumana.
Sinora, i casi osservati di trasmissione non prolungata da persona a persona si sono verificati principalmente in ambiente sanitario.
Queste notizie sono state ufficialmente diffuse dal Ministero della Salute a tutte le organizzazioni sanitarie e istituzioni pubbliche italiane impegnate nella prevenzione e nella lotta contro le malattie infettive e contagiose.
Gli ultimi casi segnalati il mese scorso provengono dalle regioni Al-Qassim (3 casi), Riyadh (2 casi), Madinah (1 caso deceduto) ed Eastern (1 caso).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità – sempre secondo il nostro Ministero – prevede che inMedio Oriente vengano segnalati ulteriori casi di infezione da MERS, e che casi continuino ad essere esportati in altri paesi da individui che possono acquisire l’infezione a seguito di esposizione a dromedari, prodotti di origine animale (per esempio, consumo di latte crudo di dromedario) o altro paziente infetto (per esempio in una struttura sanitaria o se sono contatti familiari).
L’Infezione da MERS causa la morte nel 30% dei casi.
Si manifesta come una sorta di virus influenzale non meglio identificato.
E’ simile e più grave della temuta SARS che, fortunatamente, ha un incidenza di mortalità non superiore al 10%.
LE RACCOMANDAZIONI
SANITARIE DELL’OMS
Sulla base della situazione attuale e delle informazioni disponibili, l’OMS incoraggia tutti gli StatiMembri a continuare la sorveglianza delle infezioni respiratorie acute e di rivedere con attenzione eventuali ricorrenze insolite.
Le misure di prevenzione e controllo delle infezioni sono fondamentali per prevenire il diffondersi di MERS-CoV nelle strutture sanitarie. Non sempre è possibile l’identificazione precoce dei pazienti conMERS-CoV perché, come in altre infezioni respiratorie, i primi sintomi di MERS-CoV sono aspecifici.
ATTENZIONE MASSIMA
NEI LUOGHI DI CURA
Gli operatori sanitari dovrebbero applicare sempre – ribadisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità – le precauzioni standard con tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro diagnosi.
Alle precauzioni standard dovrebbero essere aggiunte le mascherine quando si presta assistenza a tutti i pazienti con sintomi di infezione respiratoria acuta.
Devono essere indossati gli occhialini e le mascherine e adottate precauzioni per il contatto quando si assistono casi probabili o confermati di infezione MERS-CoV.
Le precauzioni respiratorie sono indicate durante l’esecuzione di procedure che generano aerosol.
L’identificazione precoce, la gestione e l’isolamento dei casi insieme con appropriate misure di prevenzione e controllo delle infezioni possono prevenire la trasmissione interumana di MERS-CoV, soprattutto in ambiente sanitario.
I SOGGETTI
A RISCHIO!
Persone con condizioni croniche preesistenti, come diabete mellito, insufficienza renale, malattie polmonari croniche e compromissione del sistema immunitario sono a maggior rischio di sviluppare una forma grave.
Di conseguenza, le persone affette da queste condizioni croniche dovrebbero evitare il contatto stretto con animali ed in particolare con i dromedari, quando visitano fattorie, mercati o aree di ricovero dove si ritiene che il virus sia potenzialmente circolante.
Devono essere rispettate le misure igieniche generali, quali il lavaggio regolare delle mani prima e dopo aver toccato animali ed evitare il contatto con animali malati.