Il bisturi non c’è? Intervento rinviato

Il bisturi non c’è? Intervento rinviato

PASTICCIO IN UN OSPEDALE PRIVATO

In sala operatoria mancava proprio un particolare bisturi indispensabile al chirurgo per eseguire quel genere di intervento. Il medico, vittima della disorganizzazione, si è puntualmente scusato con la paziente, la quale però si è comunque affidata alla denuncia pubblica a mezzo stampa.

Sanitadomani.com – Milano. La trama di questa vicenda sanitaria che vi raccontiamo è semplice e altrettanto incredibile.
Teatro della ‘commedia all’italiana’, che attende la stesura dell’ultimo atto, è la sala operatoria dell’ospedale di un grande gruppo sanitario privato di Milano.
Una paziente, ben vigile e attenta, parcheggiata in sala pre-anestesia è in ansiosa attesa di essere sottoposta ad un intervento.
Improvvisamente vede iniziare un via vai di persone in camice bianco, verde e azzurro.
C’è da immaginare che si agitassero come formiche impazzite.
La paziente sente e vede tutto e per lungo tempo:
dov’è quel bisturi?
Ma era qui, no ma era là.
Trovatene un altro idoneo.
Chi urla, chi sussurra, chi brontola, chi scuote la testa.

LA DIREZIONE SANITARIA
SMENTISCE IN PARTE…

Questa la ricostruzione sommaria e sintetica di quanto sarebbe accaduto in un Ospedale del Gruppo Humanitas di Milano e raccontato oggi sulle pagine del quotidiano La Repubblica, al quale la malcapitata paziente si è rivolta mettendoci la faccia.
In sostanza quel particolare bisturi necessario al chirurgo per eseguire l’intervento non c’era.
Il medico, vittima della disorganizzazione, si è puntualmente scusato con la paziente, la quale però si è comunque affidata alla denuncia pubblica a mezzo stampa.

LA PAZIENTE DECISA
A DARE BATTAGLIA!


Si tratta di una manager che, neanche a farlo apposta, riveste un ruolo di alta competenza in una casa farmaceutica. 

La signora, pur in preda alla ovvia tensione per l’intervento e all’incredula rabbia per l’accaduto, avrebbe giustificato il chirurgo affermando di aver capito e sentito bene cosa sia realmente accaduto.
É una donna colta e, neanche a farlo apposta, riveste un ruolo di alta competenza in una casa farmaceutica. 

Insomma l’intervento non si è potuto fare perchè i ‘ferristi’, così si chiamano gli assistenti di sala operatoria che si occupano proprio di questo, non sanno dove sia finito quel particolare indispensabile strumento operatorio richiesto dal chirurgo. 
La Direzione sanitaria dell’Humanitas ha replicato a La Repubblica sostenendo che il bisturi ci fosse ma che non fosse esattamente quello voluto dal chirurgo: “Uno degli strumenti necessari è stato valutato non idoneo. Pertanto è stato riprogrammato l’intervento”.

IL MALESSERE TOCCA
LA SANITÀ PRIVATA?

A parte lo stupore destato per la sua singolarità, questo presunto caso di ‘malasanità’ fa porre, però, ben altre domande che hanno dei risvolti socio-politici.

Questo episodio venuto alla luce è la punta di un altro iceberg emergente in merito a possibili disorganizzazioni in seno alla sanità privata?
La carenza di personale medico e, più che mai, infermieristico si sta ripercuotendo anche sulla sanità privata? 

Già da tempo, in realtà, in Lombardia particolarmente, i pazienti lamentano disservizi, scortesie e disattenzioni che subirebbero nelle strutture sanitarie private convenzionate e accreditate come pubbliche.
Si parla di atteggiamenti spesso scortesi del personale sanitario verso gli utenti del Ssn (ovvero non solventi). 
Gli operatori del privato sono forse sotto stress per la carenza di organico come accade negli ospedali pubblici?

LE SOLUZIONI URGENTI
SUL GOVERNO MELONI

Il processo di distruzione della sanità pubblica, iniziato 10 e più anni fa a causa di miopi e fallimentari politiche sanitarie e universitarie, ha ripercussioni sul personale delle strutture gestite da imprenditori privati?
L’ospedalitá privata, ad oggi, con fatturati e business da capogiro, ha avuto evidenti vantaggi dall’inadeguato servizio sanitario pubblico.
Cosa fa il Ministero della Salute, e nello specifico le regioni, per monitorare l’efficienza e le best practices delle strutture sanitarie private?
Ci si limita solo a saldare fatture per miliardi di euro in cambio delle prestazioni sanitarie erogate in sostituzione della sempre più traballante sanità pubblica? 

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