Violenza contro gli operatori sanitari: una giornata di sensibilizzazione

Violenza contro gli operatori sanitari: una giornata di sensibilizzazione

Più attenzione per chi lavora in ospedale

Secondo i dati Inail, nel triennio 2019-2021 sono stati accertati mediamente circa 1600 episodi di violenza contro gli operatori sanitario ogni anno; in totale, sono più di 4800 casi.

sanitadomani.com – ROMA: Una professione delicata e importante, quella dell’operatore socio-sanitario, che purtroppo può comportare anche dei rischi alla sicurezza personale. Per questo il 12 marzo è la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza contro gli operatori sanitari e socio-sanitari.

Nell’occasione all’Azienda Ospedaliera Giovanni Addolorata della Capitale si è svolto l’evento  “Cura senza Paura” , che ha raccolto le testimonianze e i racconti di coloro che sono stato vittime di episodi di aggressione durante lo svolgimento della loro professione. Fatti gravi che possono compromettere la serenità dell’ambiente ospedaliero, sia per gli operatori che per i pazienti stessi.

 Violenza contro gli operatori sanitari: i dati Inail

Purtroppo non si tratta di casi isolati. Anzi negli ultimi anni si  assistito al crescere di un clima di sfiducia da parte di cittadini e pazienti nei confronti delle istituzioni, anche quelle in ambito sanitario, che si riversa verso chi si trova in prima linea. Come appunto  gli operatori sanitari.

Così i dati Inail permettono ua fotografia della situazione: nel triennio 2019-2021 sono stati accertati mediamente circa 1600 episodi di violenza contro gli operatori sanitario ogni anno; in totale, sono più di 4800 casi.

L’istituto nazionale fa anche una analisi del lavoratore più colpito: per il 71 per cento si tratta di donne, che prestano servizio in case di cura o ospedali. Nel 39 per cento dei casi hanno una età compresa fra i 35 e i 49 anni; percentuale simile (27 per cento) riguarda coloro che hanno fra i 50 e i 64 anni. Meno a rischio chi ha meno di 34 anni (23 per cento dei casi), mentre solo l’1 per cento delle aggressioni è avvenuta a danni di operatori con oltre 64 anni di età.

Gli operatori maggiormente a rischio

Di tutti gli episodi accertati di violenza contro gli operatori sanitari, un terzo riguarda infermieri ed educatori professionali. Sono professionisti che lavorano in servizi riabilitativi o in strutture socio educative e residenze sanitarie; operano principalmente con persone con problemi di tossicodipendenza, pazienti psichiatrici, persone disabili o anziani.

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