Nei diabetici la prevenzione dimezza il rischio di problemi cardiaci

Nei diabetici la prevenzione dimezza il rischio di problemi cardiaci

Sanitadomani.com – ESTERO: La prevenzione nei pazienti diabetici dimezza il rischio di infarto. La notizia, incoraggiante, arriva dal Congresso della Società europea di Cardiologia. I risultati suggeriscono che una terapia preventiva per le malattie cardiovascolari ha un impatto decisivo sul rischio di attacco cardiaco.

Le persone con diabete di tipo 2 (il 90% delle forme di diabete) hanno il doppio delle probabilità di avere un attacco di cuore o di morire di malattie cardiache rispetto alle persone senza diabete. Per questo negli ultimi decenni l’attenzione per la prevenzione delle complicazioni cardiovascolari è aumentata. Oggi arrivano i risultati del primo studio che ha esaminato questa relazione.

LO STUDIO

Gli scienziati, guidati dalla professoressa Christine Gyldenkerne, hanno così analizzato le cartelle cliniche di tutti i pazienti danesi con diabete di tipo 2 sottoposti alla terapia tra il 1996 e il 2011, per un totale di oltre 210mila partecipanti coinvolti (per l’esattezza 211.278 persone). Ogni paziente con diabete è stato poi abbinato per età e sesso con cinque persone senza diabete della popolazione generale. La ricerca non ha preso in esame coloro che avevano precedenti malattie cardiovascolari.

Lo studio ha seguito ogni paziente per 7 anni. Utilizzando i dati dei registri sanitari nazionali, i ricercatori hanno registrato attacchi di cuore e morte. Hanno anche annotato l’uso di farmaci per prevenire le malattie cardiovascolari al momento della diagnosi del diabete.

Fra i pazienti con diabete di tipo 2 – di nuova diagnosi e nessuna precedente malattia cardiovascolare –  la percentuale di rischio di infarto e morte è decisamente diminuiti. II rischio relativo (ovvero relativamente alle  persone diabetiche) è stato ridotto del 61% per infarto e del 41% per morte; i rischi assoluti (in relazione alla popolazione nel totale) rispettivamente del 4% e del 12%.

“Oltre all’uso di farmaci preventivi – ha aggiunto la dottoressa Gyldenkerne – altri fattori potrebbero aver influenzato i dati. Ad esempio, un controllo più rigoroso del diabete e dei cambiamenti dello stile di vita: smettere di fumare, attività fisica e cibo più sano possono aver contribuito al miglioramento della prognosi”.

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