INFLUENZA 2019, 4 brutti ceppi con polmonite

INFLUENZA 2019, 4 brutti ceppi con polmonite

Sanitadomani,com Milano. L'influenza 2019 è alle porte. Quest'anno sono in arrivo quattro diversi ceppi virali uno dei quali può essere causa di polmonite. Usare antibiotici è inutile e dannoso per l'organismo.

Sanitadomani.com Milano. Il prof. Marco Bassetti “Si prescrivono spesso antibiotici anche quando si tratta di una malattia virale come l’influenza, ma bisogna ricordare che l’antibiotico contrasta i batteri, non i virus”. 

Sanitadomani.com Milano. Puntuale come una cambiale è in arrivo anche quest’anno la temuta epidemia influenzale: uguali i sintomi degli anni passati (mal di gola, febbre, tosse, raffreddore, dolori diffusi), ma diversi i ceppi.
Quest’anno sono ben 4: due di tipologia A, A-H1N1 e A-H3N2, e due di tipologia B, B Colorado e B Phuket; il vaccino, predisposto secondo le indicazioni dell’Oms, e disponibile già da metà ottobre e con uno spettro di protezione di 6/8 mesi, dovrebbe proteggere da tutte queste forme, sulla base dei dati raccolti durante l’inverno dell’emisfero australe.
Le previsioni parlano di circa 6 milioni di italiani costretti a letto, e sottolineano la pericolosità soprattutto di uno dei quattro virus, l’A-H3N2, in quanto, agendo di concerto con lo pneumococco, può provocare complicanze a livello polmonare.
Accanto alla protezione vaccinale restano sempre validi i consigli preventivi dettati dal buon senso: lavarsi regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto quando si tossisce e starnutisce e poi gettarlo nella spazzatura, aerare regolarmente le stanze in cui si soggiorna.
Inutili gli antibiotici come sottolinea Marco Bassetti, docente ordinario di Malattie Infettive all’università di Udine ma in trasferimento a Genova, nonché nuovo presidente della Sita (Società italiana di terapia antinfettiva): “Si prescrivono spesso antibiotici anche quando si tratta di una malattia virale come l’influenza (si ricorda che l’antibiotico contrasta i batteri, non i virus).
Questo tipo di cura molto spesso si rivela completamente inutile, ma produce anche un danno collaterale: i batteri, grazie a un uso acritico e smodato degli antibiotici, stanno diventando sempre più resistenti, cosa che rappresenterà nel futuro la vera e propria emergenza medica”.

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