Il caldo nemico degli ipertesi

Il caldo nemico degli ipertesi

COSA FARE A MARE O IN MONTAGNA

Le temperature elevate creano vasodilatazione, ossia la dilatazione delle arterie. Questo può causare improvvisi fenomeni di forte astenia, ovvero di sensazione di grande affaticamento, in qualche caso di vere e proprie sincopi

Sanitadomani.com – Milano. Il grande caldo di questi giorni non fa piacere e tantomeno bene a nessuno, soprattutto ai cardiopatici.
Le temperature elevate creano infatti vasodilatazione, ossia la dilatazione delle arterie, il che produce abbassamento della pressione arteriosa e sudorazione con conseguente perdita di liquidi ed elettroliti.
Questo può causare improvvisi fenomeni di forte astenia, ovvero di sensazione di grande affaticamento, in qualche caso di vere e proprie sincopi.

SEGUIRE I CONSIGLI
DEL CARDIOLOGO

 La Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) ha definito alcune buone norme soprattutto per chi soffre di patologie cardiovascolari o chi potrebbe essere un soggetto a rischio.
 La prima è quella di idratarsi bene e frequentemente e cercare di non esporsi eccessivamente al caldo.
Questi principi valgono soprattutto con la doccia di casa o al mare: passare rapidamente dal caldo ambientale al freddo dell’acqua può comportare un repentino passaggio dalla vasodilatazione alla vasocostrizione, determinando conseguenze pericolose, sia nei pazienti cardiopatici che in quelli sani.

SUDARE TROPPO
É PERICOLOSO

La seconda precauzione è limitare o evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde.
Con un grande caldo e un’elevata sudorazione, le mascherine possono accentuare problemi di respirazione ed esporre maggiormente in pazienti cardiopatici a crisi respiratorie o svenimenti, a causa di un ridotto apporto di sangue ossigenato al cervello, del calo della pressione e dell’ossigenazione ridotta in ambienti umidi e affollati.
La soluzione non sta nell’eliminare la mascherina, ma nel limitare l’impegno fisico come fare le scale, stare a lungo in piedi, etc.

LE TERAPIE MEDICHE
VANNO SEGUITE?

Chi prende farmaci anti-ipertensivi può, dopo aver consultato il medico, ridurne il dosaggio e, in alcuni casi, se i valori pressori sono troppo bassi, interrompere saltuariamente ed in modo controllato la somministrazione, magari misurando più spesso la pressione per tenerla sotto controllo.
Chi invece fa uso di diuretici rischia di disidratarsi e perdere elettroliti a causa della sudorazione.
Anche in questo caso, sempre dopo aver consultato il medico, si può rimodulare la terapia con i diuretici.

CARDIOPATICI A RISCHIO
DAI MILLE METRI IN POI

Anche la vacanza in montagna ha i suoi accorgimenti per chi è cardiopatico: arrivare a un’altitudine di non oltre 1000-1200 metri; andare in progressione, con una sosta di qualche ora ogni 500-600 metri.
L’alimentazione deve caratterizzarsi per essere leggera e “colorata”, ossia con una quantità significativa di frutta e verdura, che consentono anche una digestione più veloce. 

 

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