GENITORI  SVEGLIA, VOSTRO FIGLIO NON STA GIOCANDO: SI STA AMMALANDO!

GENITORI SVEGLIA, VOSTRO FIGLIO NON STA GIOCANDO: SI STA AMMALANDO!

SEMBRANO PIU’ TRANQUILLI PERCHE’ TALVOLTA RESTANO NEL MONDO VIRTUALE, MA SONO PRONTI AD ESPLODERE DI RABBIA E NERVOSISMO TROVANDOSI DISAMBIENTATI

Essere catturati da un videogioco e perdere la nozione del tempo è facile e comune, come sa chiunque abbia a che fare con un adolescente, o con qualche adulto appassionato di videogames.
Ma se la passione si trasforma in ossessione e si perde il controllo, ci si può trovare a fare i conti con una vera e propria malattia.

Da qualche mese la dipendenza da videogiochi è catalogata come malattia mentale, con il nome di Gaming Disorder. La patologia è stata inserita all’interno della Icd, l’International Classification of Diseases, documento che raccoglie tutte le patologie attualmente riconosciute e che offre ai medici spunti e consigli per formulare una diagnosi più accurata e dettagliata. In questo modo il Gaming disorder viene paragonata a dipendenze a quelle derivati da all’abuso di alcol o dal consumo di sigarette.

Come ogni patologia, ha dei sintomi cui fare attenzioni; innanzitutto l’incapacità di controllare la quantità di tempo passata nel mondo virtuale, che può trasformarsi in una compromissione a livello cognitivo che impedisce alla persona di allontanarsi volontariamente dal gioco.

Un altro campanello di allarme riguarda lo squilibrio delle priorità del giocatore, per il quale terminare la partita o raggiungere un nuovo livello diventano più importanti di molti altri aspetti della vita reale; il mondo virtuale prende così il sopravvento sulle amicizie e le relazioni sociali.

“Questo fenomeno da dipendenza è una cosa molto seria, stando ai dati del Policlinico Universitario A.Gemelli, famoso ospedale romano, nel reparto per la Psicopatologia da web quasi l’80% dei ricoverati sono bambini e ragazzi tra 11 e 23 anni” scrive sul propio sito l’associazione che si occupa, con grande competenza e attenzione, all’osservazione e alla lotta contro lo svilupparsi del fenomeno. Mamme e papà collegatevi a https://www.familywelcome.org e capirete meglio!

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